Il colombario dei classiari con Fiorella Franchini
- Federico Penza
- 14 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Venerdì 11 aprile abbiamo avuto il piacere di condividere la visita alla Necropoli di Cappella (Monte di Procida) con la scrittrice Fiorella Franchini.
Grazie alla collaborazione del Comune di Monte di Procida e del Parco Archeologico dei Campi Flegrei abbiamo organizzato una visita guidata al sito di Piazza Michele Sovente.
Immergerci in quell'atmosfera antica, vestendo i panni dei protagonisti del libro Pulsa de nura. la maledizione di Berenice di Cilicia, è stata un'esperienza unica ed emozionante.
Il pubblico entusiasta è stato ben lieto di vedere vivere "le quattro pietre" che rendono questa terra straordinaria.
Durante la visita siamo stati introdotti alla storia del colombario dal Gruppo Archeologico Kyme e da Ciro Amoroso, che hanno illustrato i vari ambienti e le pitture parietali (una menade danzante e una Selene.
Successivamente ci siamo spostati alla Casa della Cultura Michele Sovente, dove, oltre a recitare dei passi dai libri di Fiorella, abbiamo potuto partecipare al dibattito sulla storia e la cultura locale, e dove Ciro e Anna Abate hanno legato i fili del racconto a quelli della storia dei Campi Flegrei.
L'evento è stato fortemente voluto dal presidente del consiglio Comunale Lisa Scotto di Frega e dal sindaco Salvatore Scotto di Santolo, un messaggio per ricordare a tutti la grande storia che lega Monte di Procida alla Classis Misenensis e al culto isiaco, nonche una nota per rimarcare l'importanza che la storia ha come attrattore turistico e culturale.
In sinergia col comune di Bacoli che ha concesso l'uso della vicina casa della cultura, che è effettivamente un ponte che unisce i due comuni vicini.
Nella nostra pagina Facebook potete sfogliare l'album fotografico dell'evento.
Ringraziamo tutti i visitatori e il pubblico presente alle letture, le istituzioni che hanno voluto questo evento e il parco archeologico dei Campi Flegrei che ci ha permesso di vivere questo sito molto importante per noi.
Per me in particolare, perché proprio da un'iscrizione epigrafe rinvenuta qui ho potuto scegliere il nome del classiario che cerco di rievocare: Tiberius Claudius Phoebo.
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